L'assessore all'Ambiente
della Regione Puglia, Gianni Stea, ha fatto un sopralluogo
questa mattina nelle aree colpite dall'incendio, che domenica
scorsa ha distrutto circa 100 ettari di macchia mediterranea a
ridosso dell'oasi naturale del Wwf, in località le Cesine, nel
comune di Vernole. Sulle cause del rogo, probabilmente di
origine dolosa, la Procura di Lecce ha aperto un'inchiesta con
un fascicolo per incendio colposo al momento a carico di ignoti.
L'assessore ha ribadito che la Regione si costituirà parte
civile in un eventuale procedimento penale, e ha sottolineato la
necessità di "avviare da subito un lavoro di concertazione per
portare a breve termine dei miglioramenti nell'ambito della
sorveglianza in queste aree laddove adesso manca".
Ad oggi solo l'oasi del Wwf è dotata di un piano antincendio
grazie al quale è stata salvata dalle fiamme.
Durante il sopralluogo Stea era accompagnato, tra gli altri,
dai responsabili dell'Agenzia regionale per le attività irrigue
e forestali (Arif) della Puglia e dai rappresentanti del Wwf,
dal sindaco di Vernole, Francesco Leo, e dal coordinatore
provinciale di Puglia Popolare, Luigi Mazzei.
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