"La Protonterapia è fondamentale
nella lotta ai tumori, soprattutto quelli inarrivabili e quelli
inoperabili, che possono però essere colpiti e stroncati nella
loro fase iniziale, con un vantaggio enorme anche in termini di
recupero da parte del paziente perché in questi casi
l'intervento è molto meno invasivo". Lo ha detto il presidente
della Regione Puglia, Michele Emiliano, annunciando la nascita
del primo Centro regionale di Protonterapia nell'Istituto Tumori
'Giovanni Paolo II' di Bari. "Se oggi possiamo realizzare il
Centro regionale di Protonterapia e acquistare attrezzature che
costano milioni di euro - ha precisato il governatore - è grazie
al risanamento dei conti della sanità pugliese che abbiamo
realizzato in questi tre anni. I Piani di riordino non fanno
risparmiare soldi, ma mettono in condizione la sanità pugliese
di spenderli dove servono".
"Questa vicenda - ha ricordato Emiliano - nasce dopo la
telefonata di una signora di 85 anni che un anno fa, chiamando
direttamente sul mio cellulare (il numero del presidente
Emiliano è pubblico, ndr) mi disse che gli uffici
dell'assessorato non le autorizzavano il viaggio a Pavia dove si
trova attualmente una di queste apparecchiature per la
Protonterapia". "La ragione - per Emiliano - era terribile
perché nelle regole di utilizzazione di questo esame ad
altissimo costo, c'era che l'esame poteva essere autorizzato
solo a condizione che fosse in grado di salvare la vita del
paziente". "Allora - ha aggiunto - ho deciso di cambiare quelle
regole. La signora è andata a fare la terapia e dopo un anno sta
continuando le cure".
Il bisogno di radioterapia dei pazienti residenti in Puglia,
evidenzia la Regione, si aggira intorno ai 2.300 ricoveri e alle
280.000 prestazioni annue. Una quota di pazienti trova riscontro
alla propria domanda fuori regione per una spesa in termini di
mobilità passiva per radioterapia di circa 6 milioni di euro
annui. La letteratura scientifica ha rilevato che una
percentuale di tali pazienti è eleggibile per un trattamento in
Protonterapia.
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