"Combattere il
caporalato con l'arma della musica" è la sfida lanciata dalla
Orchestra dei Braccianti, un progetto dell'associazione 'Terra!'
che coinvolge musicisti, contadini e migranti di diverse
nazionalità, accomunati dal legame con il mondo
dell'agricoltura. L'Orchestra ad oggi è formata da 18 elementi
provenienti da Italia, Francia, Gambia, Ghana, Nigeria, Libia,
Tunisia, India e Stati Uniti. E punta ad allargarsi coinvolgendo
"musicisti italiani e stranieri, in particolare chi vive in
condizione di estrema vulnerabilità e isolamento - evidenzia
'Terra!' - all'interno degli insediamenti informali".
Nella settimana di celebrazioni dei 61 anni dalla scomparsa
del sindacalista cerignolano Giuseppe Di Vittorio, l'Orchestra
dei Braccianti sarà presentata ufficialmente il 9 novembre al
Teatro Mercadante di Cerignola con un doppio spettacolo
gratuito: alle ore 10.30 (per le scuole medie e superiori) e
alle 20.30.
"Con l'Orchestra dei Braccianti - spiega l'associazione
'Terra!' - vogliamo dare voce a chi subisce gli impatti sociali
di un sistema iniquo, a chi vive nei ghetti, a chi si batte per
i diritti dei lavoratori della terra".
Joshua Ojomon, nigeriano 25enne, voce e tastiera
dell'orchestra, ha iniziato da giovanissimo a cantare e scrivere
canzoni. Arrivato nel 2017 in Italia passando per la Libia,
racconta che "la vita non è stata facile per me: ho la pelle
bianca e pensavo fossi diverso. Qui vorrei studiare e fare una
scuola di musica, per ora ho raccolto uva e meloni. Cerchiamo di
sistemare la nostra vita".
Il gambiano Ndongo, voce e percussioni del gruppo, è arrivato
nel 2016. "Mi hanno accolto nel Cara di Borgo Mezzanone -
ricorda - ma finita l'accoglienza mi sono spostato nel vicino
ghetto". Nel suo paese suonava con amici musica tradizionale,
una passione coltivata in famiglia: "Mia madre - ricorda - era
una musicista ed è la mia ispirazione anche ora che non c'è più.
La musica sopravvive a ogni cosa".
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