Due tartarughe marine sono state
soccorse e salvate nella riserva marina di Torre Guaceto
(Brindisi), dove si trova il centro recupero 'Luigi Cantoro': la
prima tartaruga è stata trovata in mare con un cappio stretto
intorno al collo, la seconda aveva un amo che fuoriusciva dalla
bocca e da un occhio, e che le impediva anche di mangiare. Una è
stata liberata dai pescatori e condotta al centro di recupero,
l'altra è stata curata e poi trasferita a Bari, presso la sede
della facoltà di Medicina veterinaria con cui il consorzio
dell'oasi marina ha sottoscritto un protocollo d'intesa per la
cura degli animali che versano in condizioni di salute
preoccupanti. In due anni sono state circa 50 le tartarughe
curate. Nel 2017, gli esemplari accolti nel centro recupero sono
stati 27, di cui 26 della specie Caretta caretta e una Chelonia
mydas. Di queste tartarughe, una è risultata pescata con
tramaglio, tre con palamito, 13 si sono spiaggiate, nove sono
state raccolte in mare alla deriva, una è rimasta intrappolata
nella griglia di protezione dei sistemi di aspirazione
dell'acqua marina usata da un'industria. In totale sono stati
riabilitati e reintrodotti in natura 23 esemplari, di cui
quattro non ce l'hanno fatta malgrado le cure che sono state
dedicate loro. Nel 2018, invece, sono 20 le Caretta caretta
recuperate. Di queste, otto sono state recuperate alla deriva
dopo essersi impigliate in attrezzi a lenza utilizzati per la
pesca, sei si sono spiaggiate, sei sono rimaste intrappolate in
vasche di raffreddamento. Poi, 12 di loro hanno ripreso
completamente la forma fisica presso il 'Luigi Cantoro' e sono
state liberate, tre sono ancora in degenza, due sono ancora
ricoverate a Bari, tre sono decedute.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA