"La forbice" tra il Mezzogiorno il
resto del Paese, "soprattutto" il Nord, "dopo aver mostrato un
contenimento tra il 2015 ed il 2017, si riaffaccia a partire dal
2018". Così il Rapporto dell'Osservatorio Banche-Imprese di
economia e finanza (Obi). Ecco che, si legge nello studio, "il
recupero delle posizioni ante 2008 si sposta di conseguenza al
periodo 2028-2030".
Nel dettaglio, secondo l'Osservatorio nel quinquennio
2019-2023 la crescita media annua del valore aggiunto italiano
si attesterà "al +0,8%, con il Nord-Est a +0,8%, il Nord-Ovest
+0,7%, il Centro a +0,9% e il Sud fanalino di coda a +0,6%".
Anche l'occupazione nel Meridione "dovrebbe evidenziare una
crescita più contenuta (+0,6% medio annuo rispetto al +0,8%
delle altre macro-aree)". Nel quinquennio di previsioni quindi
le "altre macroaree del Paese dovrebbero superare i livelli di
occupazione precedenti la crisi mentre per il Mezzogiorno, agli
attuali ritmi di crescita previsti, tali livelli saranno
raggiunti solo nel 2026".
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