Uno studio di Medicina Veterinaria
e Biologia dell'Università di Bari ha scoperto che la mortalità
del mollusco Pinna Nobilis, specie bivalve protetta ma quasi
estinta, è dovuta a un parassita, Haplosporidium pinnae.
Nell'ultimo anno, spiega l'Università, sono "morti più di
7.000 esemplari nel solo Mar Piccolo di Taranto ma questa moria
dovuta alla parassitosi ha interessato ampie aree del Golfo" e
di altri mari italiani, comprese aree protette "come Porto
Cesareo e Tavolara".
La ricercatrice Rossella Panarese, prima autrice di uno
studio in stampa su Journal of Invertebrate Pathology, spiega
che il protozoo flagellato del genere Haplosporidium è "presente
nella ghiandola digestiva del bivalve e non gli consente di
alimentarsi, portandolo a morte. Sembra arrivato dalle coste
spagnole". Alcuni molluschi ancora vitali sono al centro di un
"attento monitoraggio", mentre si cercano altri sopravvissuti,
nell'auspicio di un ripopolamento "nel prossimo decennio",
grazie a questi pochi esemplari.
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