E' partita male e in ritardo la
stagione delle ciliegie, arrivate sul mercato in scarse
quantità, senza troppo sapore, con prezzi anche superiori al 50%
rispetto alla scorsa annata. Colpa del maltempo che sembra non
dare ancora tregua al Paese. Ma non tutto è perduto, perché a
subire i danni sono le varietà precoci che si raccolgono a
maggio che corrispondono a circa il 30% del totale. Ora deve
cambiare il tempo e smettere di piovere, avverte il Crea, e la
stagione si salverà.
Coltivate in Italia su circa 30 mila ettari, le ciliegie
vantano una produzione annua media di 120-130 mila tonnellate,
concentrata per l'85% in Puglia, Campania, Emilia Romagna e
Veneto. Tante le varietà, ognuna con sapori, colori e tempi di
maturazione diversi, come fa sapere l'Ismea, presentando una
sorta di borsino. Se la varietà Ferrovia, tipica della metà di
giugno e considerata la regina, al momento non presenta danni, è
andata male per la Bigarreau, la ciliegia di maggio, con
raccolti compromessi con punte del 90%.
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