"La dedica della mia prima sinfonia
diceva questo, 'Chiamateci tutti migranti se vi pare', perché di
fatto lo siamo, da giovani, da bambini, da anziani e poi
cambiamo e poi cerchiamo sempre un posto migliore dove vivere in
un modo o nell'altro". Il maestro Ezio Bosso, musicista e
direttore d'orchestra, ha raccontato così la sua idea di
'Mediterraneo in cammino', titolo del 'Viandanti Festival', che
ha per sottotitolo 'Le migrazioni', in programma ad Altamura e
Santeramo in Colle, nel Barese, il 28 e il 29 giugno e del quale
il maestro Bosso sarà uno dei protagonisti. L'evento è stato
presentato nella sede della Regione Puglia in una conferenza
stampa che è stata l'occasione per donare al maestro Bosso tre
tele dell'artista barese Vito Savino raffiguranti un ulivo, San
Nicola e Domenico Modugno, tre simboli della Puglia.
Ezio Bosso suonerà ad Altamura alle 20.30 nella Cattedrale di
Santa Maria Assunta con la sua Europe Philharmonic Orchestra.
"La musica arriva ovunque - ha detto Bosso -. Una delle fortune
che ci dà la musica, non solo a noi che la facciamo, è quella di
portarci a viaggiare, scoprire luoghi. Il viaggio vuol dire
tante cose, - ha aggiunto - un musicista di natura è migrante e
viaggiatore, internazionalista, parla tante lingue, ascolta
l'aiuto, conosce la fragilità. Siamo tutti fragili, tutti
abbiamo bisogno di aiuto e a volte negare l'aiuto
aprioristicamente vuol dire non riconoscere la propria
fragilità". "Noi siamo in cammino perenne, la vita è un cammino"
ha continuato il maestro Bosso riprendendo il titolo del
Festival, "ricominciamo a pensare da persone che ascoltano e
guardano. Per me che non sono nessuno, sono un modesto
musicista, la visione della vita è guardare le persone,
ascoltare le differenze, le singolarità".
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