Fotografie e video di quei
tragici momenti, telegrammi, articoli di giornali e lettere di
solidarietà provenienti da ogni parte del mondo: sono alcuni
elementi elementi che compongono la mostra inaugurata questa
mattina sul crollo del palazzo al civico 7 di via Canosa a
Barletta, che alle 6,25 del 16 settembre 1959 si sbriciolò in
pochi minuti, provocando la morte di 58 persone. Nel corso della
inaugurazione della mostra, nel Palazzo del Governo a Barletta,
è stato letto il messaggio inviato dalla presidente del Senato,
Maria Elisabetta Alberti Casellati, la quale ha evidenziato che
"ancora più tragico fu apprendere che le cause di quel crollo
erano attribuibili ai gravissimi difetti strutturali
dell'immobile, ultimato solo l'anno precedente, e
all'incoscienza di chi aveva speculato sulla vita di coloro che
in quel palazzo confidavano di aver trovato una casa sicura e
accogliente".
Il prefetto di Barletta-Andria-Trani, Emilio Dario Sensi, ha
sottolineato di essere "orgoglioso di poter ospitare un lavoro
che, con tanta minuziosa ricerca e profondo rispetto, sarà in
grado di tener viva la memoria di una delle pagine più tristi
della storia della città di Barletta".
All'allora giovanissimo sindaco di Barletta Giuseppe
Palmitessa giunsero più di 200 telegrammi, tra cui quelli del
presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, e del presidente
del Consiglio Antonio Segni. Centinaia di lettere arrivarono da
ogni parte del mondo, tra cui quella di Frank Williment, dalla
Nuova Zelanda, che allegava un buono ordinario postale di 5
scellini per i superstiti del crollo. Ai funerali, celebrati due
giorni dopo il crollo, partecipò il presidente Gronchi che
annullò tutti i ricevimenti previsti per la concomitante
inaugurazione della Fiera del Levante a Bari, e incontrò i
feriti e i parenti delle vittime. La mostra potrà essere
visitata ogni giorno, dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle
13.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA