Dopo l'annuncio di ArcelorMittal di recessione dal contratto ex Ilva, le ditte dell'indotto tarantino temono ripercussioni sul credito di 50 milioni già fatturati e non incassati per prestazioni e forniture, con uno scaduto che sarebbe pari a circa 5 milioni.
Lo si apprende da fonti sindacali dopo un incontro nella sede di Confindustria.
200 le aziende interessate. Alcune avanzano da settimane il
pagamento delle fatture e hanno evidenziato problemi di
liquidità per il pagamento degli stipendi.
Alcune imprese dell'indotto "si avviano anche a delle forme
di tutela legale" in merito a fatture per prestazioni e
forniture scadute e non ancora pagate, ha spiegato il presidente
di Confindustria Taranto, Antonio Marinaro. "L'indotto - ha
detto - non ha percepito da mesi il pagamento delle fatture. Il
momento è di una gravità unica, un momento di tensioni che ci
riporta al 2015". La procedura di retrocessione dei rami
d'azienda e l'incertezza hanno già portato un'azienda a
ricorrere alla Cig per 50 persone.
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