Una tendenza al calo c'è, almeno secondo i dati finora disponibili, ma l'astensione di massa del popolo pugliese del centrosinistra dalle primarie - temuta da alcuni e sperata da altri - pare non esserci stata. La soglia dei 50mila voti, prudenzialmente indicata alla vigilia dal segretario regionale de Pd, Marco Lacarra, è stata superata già nei rilevamenti del pomeriggio. Alle 17 erano oltre 55.700 i cittadini andati a votare (alle precedenti analoghe consultazioni del 2014 alla stessa ora erano stati oltre 77mila) per scegliere il candidato alla presidenza della Regione tra il governatore uscente, Michele Emiliano, che è il favorito, e i suoi tre sfidanti: l'ex europarlamentare Elena Gentile, il consigliere regionale Fabiano Amati, entrambi del Pd, e il sociologo indipendente Leonardo Palmisano.
Sull'affluenza (nel 2014 votarono in 134mila) considerata fondamentale anche per valutare la forza della coalizione in vista delle regionali di primavera, hanno probabilmente pesato le polemiche che hanno accompagnato la campagna elettorale condotta tutto sommato in sordina, il disimpegno dei renziani di Italia Viva e di alcune associazioni e movimenti di area. E probabilmente anche il fatto che la vittoria di Emiliano in questa fase non è mai sembrata in discussione malgrado forti dissensi interni alla sua stessa maggioranza. L'invito a disertare le urne era arrivato in primis dalla ministra pugliese renziana, Teresa Bellanova, che aveva parlato di 'primarie farsa' annunciando il disimpegno di Italia Viva, e accusando Emiliano di una "gestione del potere opaca e divisiva". Ma un disincentivo alla partecipazione era arrivato anche dell'ex governatore Nichi Vendola, che in una intervista aveva parlato di primarie "fiction".
E' prevedibile che l'esito del voto, che quasi certamente porterà alla vittoria di Emiliano, non spegnerà le polemiche interne almeno fino a che resteranno vuote le caselle dei candidati delle altre forze politiche alle regionali pugliesi. I 5Stelle sceglieranno a breve con la consultazione on line il proprio candidato. E' invece ancora in stallo la situazione nel centrodestra dove da tempo l'ex ministro berlusconiano ed ex governatore (sconfitto nel 2005 da Vendola), Raffaele Fitto, approdato a Fratelli d'Italia e sostenuto da Giorgia Meloni, resta bloccato ai box perchè parte della Lega pugliese si oppone alla sua candidatura. Tra gli esponenti salviniani locali, infatti, ci sono diversi ex alleati di Fitto che temono di trovarsi in un vicolo cieco in caso di vittoria dell'ex governatore.
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