"Le misure di protezione messe in
campo per Filomena Bruno furono insufficienti e comunque non
furono quelle previste dalla legge cosiddetta 'codice-rosso'".
Lo sostengono i familiari della donna uccisa a coltellate il 28
ottobre scorso a Orta Nova (Foggia) dal 36enne Cristoforo
Aghilar - ex compagno della figlia della vittima - i quali hanno
deciso di fare causa all'Arma dei Carabinieri e quindi di citare
in giudizio i Ministeri della Difesa e della Giustizia. Lo rende
noto il legale della famiglia, Michele Sodrio, che parla di
"negligenze" nella gestione del caso nei giorni precedenti
l'omicidio. "I familiari - afferma Sodrio - denunciano che
Filomena Bruno dovesse essere collocata in una struttura
protetta, le cosiddette case-rifugio, espressamente previste
dalla legge per la protezione delle donne vittime di violenze.
Figli, madre e fratelli della vittima ricordano che Aghilar, già
nei giorni e nelle settimane precedenti, aveva pesantemente e
ripetutamente minacciato tutta la famiglia della Bruno".
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