Le restrizioni dovute al
diffondersi del Coronavirus e le incertezze sul futuro del
comparto turistico stanno provocando gravi conseguenze al
settore agrituristico in Puglia: secondo le stime Istat, è pari
a 22 milioni di euro il volume d'affari annuale delle aziende
che coniugano produzioni locali, come l'olio di qualità, alla
ricettività e alla ristorazione. I dati sono elaborati da
Coldiretti - Terranostra Puglia. Il Salento potrebbe essere il
più colpito, considerato che è in testa alla classifica
regionale per numero di strutture: sulle 876 totali, ne conta
360. In provincia di Bari ce ne sono 164, segue Foggia con 132,
Brindisi con 108, Taranto con 84 e Bat con 28. Le presenze annue
registrate sono all'incirca 850.000.
Un danno aggravato dallo stop ai collegamenti con l'estero.
Tra le principali attrattive, soprattutto per i turisti
statunitensi, c'è l'olio d'oliva pugliese. In una annata
giudicata dagli esperti estremamente positiva per qualità e
quantità, le vendite sono crollate, soprattutto le grosse
forniture alle strutture ricettive: "Per il mercato americano -
spiega Filippo de Miccolis Angelini, presidente
dell'associazione agrituristica Terranostra Puglia e titolare
dell'agriturismo Masseria Salamina di Pezze di Greco (Brindisi),
produttore di olio - fa rabbia pensare a quanto sta accadendo.
L'olio veniva avvertito come un prodotto importante per la
dieta. C'erano ospiti ogni giorno per visite, degustazioni. Ora
è tutto chiuso, ci aggrappiamo alle consegne a domicilio e ai
virtual tour".
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