Due persone, padre e figlio, sono
state arrestate a Brindisi in flagranza di reato con l'accusa di
intermediazione illecita di manodopera e sfruttamento del
lavoro. I controlli sono stati eseguiti dai carabinieri della
task force anti-caporalato. E' emerso che tre migranti, un
senegalese e due gambiani, uno solo con il permesso di soggiorno
in regola, erano stati impiegati in un'azienda agricola in
condizioni di sfruttamento: 8 ore al giorno per 5 euro l'ora.
Due di loro erano stati reclutati in nero. A tutti era stato
destinato un alloggio precario.
Il datore di lavoro risulterebbe essere il 54enne, titolare
dell'impresa, a cui sono anche state contestate violazioni in
materia di sicurezza sul lavoro. Il padre, 79enne, avrebbe
svolto ruolo di intermediario. Sono state inoltre applicate
sanzioni amministrative per 47.500 euro e ammende per 28.000
euro. I due si trovano agli arresti domiciliari.
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