Il Consiglio regionale pugliese non
ha approvato nemmeno questa volta la doppia preferenza di
genere, nell'ultima seduta prima delle vacanze estive e della
pausa che precede le elezioni regionali di settembre. Nella
notte, dopo una lunga e accesa discussione tra maggioranza e
opposizione, il centrosinistra ha deciso di abbandonare l'Aula
facendo cadere il numero legale, una scelta annunciata dal
capogruppo Pd, Paolo Campo, dopo l'approvazione con voto segreto
di un emendamento dell'opposizione che avrebbe stoppato la
candidatura dell'epidemiologo Pierluigi Lopalco, capo della task
force pugliese anti-Covid, prevista in una lista di
centrosinistra a sostegno del governatore Michele Emiliano.
La seduta era cominciata con 5 ore di ritardo e i 2mila
emendamenti presentati alla proposta di legge, quasi tutti di
Fratelli d'Italia, che si si era poi detta disponibile al ritiro
se fossero stati ritirati anche quelli di maggioranza e M5s, ma
l'accordo politico non si è trovato, nonostante una sospensione
dei lavori ad hoc. E' proseguito così un ostruzionismo teso a
indurre la maggioranza a ritirare emendamenti che avrebbero
introdotto altre misure come l'obbligo delle percentuali di
genere (60%-40%) nelle liste elettorali, pena l'esclusione dal
voto.
"Piuttosto che stare qui a discutere del nulla - ha accusato
Campo - è meglio affidarsi a quanto il Governo nazionale farà
sostituendosi al Consiglio regionale", come preannunciato nei
giorni scorsi in una vera e propria diffida. Il presidente
dell'Assemblea, Mario Loizzo, ha dovuto prendere atto delle
numerose assenze tra i banchi della maggioranza e dichiarare la
chiusura dei lavori.
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