Il rapporto col diverso, con la
natura, il rapporto tra padre e figlio e tra uomini e animali.
C'è tutto questo in 'La famosa invasione degli orsi in Sicilia',
unico film di animazione in concorso al Bif&st, il Bari
international film festival. Il lungometraggio, diretto da
Lorenzo Mattotti che oggi riceverà il premio Maria Pia Fusco per
l'eccellenza tecnico-artistica, sarà proiettato alle 22.30
nell'arena del Castello Svevo di Bari.
Basato sull'omonimo romanzo di Dino Buttati, il film, una
produzione franco-italiana, è stato presentato a Cannes nel 2019
e poi al festival di Locarno. A Bari il regista ne spiega il
significato.
"Credo che ognuno possa interpretare questo film come vuole.
Una delle cose è proprio l'arrivo del differente, poi c'è il
rapporto con la natura, creature vergini pure e dall'altra parte
gli uomini, dove è tutto più complicato, difficile", osserva
Mattotti. "C'è il rapporto tra padre e figlio - aggiunge il
regista - dove il padre vede suo figlio cambiare identità e
crescere in maniera diversa da come lui si aspettava. E ancora
il rapporto tra uomini e animali, tra il differente e la
normalità". "La forza di questo film - prosegue - anche se
ispirato a un romanzo del dopoguerra, è che tocca argomenti
molto attuali sui quali ognuno ha la possibilità di riflettere.
Era molto importante fare un film per i bambini, per i giovani,
per far vedere che la vita è più complicata di come sembra, che
non ci sono buoni e cattivi, è la complessità della vita".
La produzione di questo lungometraggio "è stata una lunga
avventura durata sei anni", rivela Mattotti spiegando che "il
cinema di animazione ha tempi lunghi, perché è un lavoro
metodico, preciso, con una equipe molto grande e poi ha preso
tanto tempo il trattamento della storia, oltre alla difficoltà
di creare un film popolare, un linguaggio comprensibile per
bambini e famiglie".
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