"Mi devo muovere sento un formicolìo.
Mi devo muovere trovare il posto mio". E' arrivato a metà
concerto a svelare l'ospite a sorpresa il cameo della Notte
della Taranta 2020 trasmesso su Rai 2 ieri sera: Lorenzo
Jovanotti.
L'artista con un video ha partecipato all'edizione 23
dell'evento di Melpignano, per la prima volta nella sua storia
senza pubblico, cantando il disagio di chi assiste ogni giorno
alla morte degli immcigrati in mare con questi versi: "Tutta
questa ingiustizia che fine fa, ricadrà sulle teste di chi la
provoca. Brucia sulla pelle di chi resta al sole mentre uomini e
donne muoiono in mare. Io mi sento male ma non serve a niente e
questo senso di colpa mi offusca la mente, non mi fa ragionare
mi toglie energia, questo tempo si abbatte come una malattia".
Nel suo pezzo tornano le voci di Uccio Bandello e Uccio Aloisi,
i cantori della tradizione. Dall'archivio sonoro Kurumuny
riemerge anche la voce di Niceta Petrachi detta la simpatichina
scomparsa due anni fa. Con la sua Quandu te llai la facce la
matina si è aperto il concerto diretto dal compositore Paolo
Buonvino che fa dialogare l'Orchestra Popolare con l'Orchestra
Roma Sinfonietta portando i telespettatori in un viaggio nella
memoria della musica salentina.
Il primo super ospite, Diodato, ha interpretato la serenata
Beddha ci dormi mentre avanzavano i danzatori della Taranta
guidati dalla coreografa Sharon Eyal. L'ex Convento degli
Agostiniani con le luci curate da Marco Lucarelli è stato lo
scenario di una rappresentazione a tratti teatrale che narra
anche la storia di un tradimento: quello di un fratello maggiore
nella filastrocca Secuta Secuta arrangiata da Buonvino ed
interpretata da Antonio Amato, Giancarlo Paglialunga e Salvatore
Cavallo Galeanda.
Sulla facciata del Convento scorrevano le immagini delle
tabacchine, le contadine del Salento protagoniste della lotta al
caporalato, quando Gianna Nannini ha intonato Fimmene Fimmene
riproponendola a 16 anni dalla sua prima partecipazione al
Concertone perché, dice, "le condizioni delle donne non sono
cambiate". E sono due donne Consuelo Alfieri e Alessandra Caiulo
a duettare su Ferma Zitella. Le pizziche tradizionali
Torchiarolo e Pizzicarella sono colonna sonora di un viaggio tra
le meraviglie di Puglia Alberobello, Trani, Taranto e Gallipoli
con le straordinarie voci di Enza Pagliara e Stefania Morciano.
Senza confini, senza muri La Notte della Taranta di Buonvino
che con il canto in arabo di Mahmood ha compiuto un viaggio
sonoro nel Mediterraneo per approdare sulle coste del Salento
con Aremu interpretata da Alessandra Caiulo.
Il direttore artistico della Fondazione Daniele Durante è
salito sul palco di legno voluto da Giancarlo Sforza, per
eseguire l'inedito Taranta è prima del gran finale: due
composizioni di Buonvino dal titolo Carpe Noctem e Agapi. 90
minuti di narrazione musicale, con la regia di Cristiano
D'Alisera, per riscoprire la Taranta partendo dal suono
ancestrale del tamburello e dai suoi infiniti incontri.
La Notte della Taranta è un progetto culturale per la
valorizzazione della pizzica sostenuto da Regione Puglia, Unione
dei Comuni della Grecìa salentina, Istituto di ricerca Diego
Carpitella con la collaborazione di Puglia Promozione e Apulia
Film Commission.
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