"Carissimo presidente, ho il
cancro e sto spendendo tanti soldi per le cure. Non voglio
denaro, ma ridatemi la dignità del mio lavoro". E', in sintesi,
l'appello rivolto da un lavoratore dello stabilimento
siderurgico di Taranto, rimasto in capo all'Ilva in As in regime
di cassa integrazione straordinaria dopo il passaggio
dell'azienda ad ArcelorMittal. "In questi ultimi anni -
sottolinea in una lettera aperta al premier Giuseppe Conte
pubblicata sul suo profilo Facebook - sto attraversando una
situazione del tutto particolare. Ex operaio della più grande
acciaieria europea attualmente in Ilva in As, padre di un
bambino di 3 anni e convivente con una donna fantastica che ha
rinunciato a tutto per accudirmi. Mi ritrovo ad affrontare un
tumore raro dal quale ho volontariamente preso la strada della
sperimentazione". "Considero il sistema sanitario italiano -
puntualizza l'operaio - eccellente, soprattutto nelle risorse
umane, ma pur essendo gratuito, tra spostamenti, visite e
prenotazioni ho già dilapidato 23.760 euro frutto di risparmi
personali e di aiuti da parte di amici e sponsor. Ma non le
scrivo per chiederle soldi, bensì il mio Lavoro che - conclude
l'operaio - mi riporti la dignità. Art.1 della Costituzione
Italiana".
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