"Ci sono almeno quattro casi al
giorno di aggressioni al personale sanitario. Ed è una
sottostima. La legge approvata ad agosto all'unanimità, nata a
Bari e fortemente voluta dall'Ordine dei medici e poi dalla
Federazione nazionale, deve essere un punto di partenza": così
il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, si è espresso
ieri sera, in occasione della 'Giornata nazionale contro la
violenza nei confronti degli operatori sanitari', celebrata a
Noicattaro (Bari) con la prima pugliese del docufilm 'Notturno'.
Voluto dalla Federazione nazionale dei medici 'Fnomceo', per
sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della violenza
contro i medici e gli operatori sanitari vittime di aggressioni,
il docufilm racconta la passione, la paura e la determinazione
di medici in prima linea per scelta ma vittime di una condizione
di insicurezza e solitudine. Sileri ha evidenziano la necessità
di "investire in sanità, aiutare il personale con mezzi e
uomini". "Ma gli episodi di violenza che accadono in sanità - ha
rilevato - rappresentano la punta di un iceberg di un fenomeno
sociale più ampio. Per questo è importante educare le persone
fin da bambini a rispettare gli altri, cominciando a far capire
ai nostri figli fin da piccoli l'importanza e la storia del
servizio sanitario nazionale". "Non vorrei - ha aggiunto il
viceministro - che l'idea di comunità che abbiamo recuperato
durante l'epidemia da Covid-19 passasse troppo in fretta.
Medici, infermieri e personale sanitario erano eroi anche prima
dell'emergenza". Alla serata sono intervenuti anche il sindaco
di Noicàttaro, Raimondo Innamorato, e il presidente dell'Ordine
dei medici di Bari e della Federazione nazionale degli ordini
dei medici, Filippo Anelli. Quest'ultimo ha ricordato come Bari
sia stata "un laboratorio di idee da cui è nata la battaglia
contro la violenza ai danni degli operatori sanitari".
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