Un cittadino nigeriano di 25 anni,
Evans Nwafor, con precedenti per lesioni, è stato fermato la
scorsa notte dalla polizia con l'accusa di aver ucciso ieri sera
con numerose coltellate il connazionale 34enne Emeka Nwafor, al
culmine di una lite nel cosiddetto 'Ghetto' di Borgo Mezzanone,
la baraccopoli nelle campagne del Foggiano dove vivono circa
1.500 migranti. A quanto si apprende, l'indagato avrebbe ammesso
di essere stato lui ad uccidere il connazionale. L'uomo è
accusato di omicidio aggravato dai futili motivi. Secondo le
indagini della squadra mobile di Foggia e del commissariato di
Manfredonia, i due migranti avrebbero cominciato a litigare in
una baracca-ristorante dove lavorava la vittima, Emeka Nwafor, e
dove il suo presunto assassino, Evans Nwafor, era andato per
mangiare verso le 18.30. Tra i due sarebbe nato un acceso
diverbio legato al cibo servito nel ristorante. La lite sarebbe
poi proseguita all'esterno della baracca, con qualche spintone.
Poi Evans sarebbe rientrato nel ristorante per prendere un
coltello da cucina con il quale ha ferito a morte il
connazionale. Due le coltellate fatali: una al petto ed una alla
gola. L'indagato è stato poi bloccato da altri migranti che
risiedono nella baraccopoli. La vittima, incensurata, era
regolare sul territorio nazionale.
C'è anche una seconda ricostruzione dell'accaduto, fornita da
un referente dei migranti nel Ghetto, secondo il quale la
vittima sarebbe stata uccisa perché intervenuta a sedare una
rissa tra altri nigeriani.
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