Hanno manifestato davanti alla
prefettura di Lecce, affidando la loro protesta al solo battito
delle mani che scandisce l'insegnamento durante le lezioni di
danza classica, e posando per terra le scarpette da ballo. Sono
più di cinquanta i rappresentanti delle scuole di danza aderenti
al 'Comitato Danza di Lecce & Provincia' che contestano le
recenti misure del Governo che ne impongono la chiusura.
Indossando la mascherina e abiti neri i manifestanti hanno
adottato come slogan l'hastag "Vivo di Danza".
"Abbiamo paura per la nostra sopravvivenza - dice Vera
Giannetto, referente del Comitato e direttrice artistica da
oltre 30 anni di una scuola di danza - stiamo subendo un danno
economico grandissimo che si aggiunge alla perdita di tanti
posti di lavoro. Il nostro è un settore che già in una
situazione di normalità lavora nove mesi su dodici. A marzo ci
hanno chiuso, poi ci hanno fatto riaprire a giugno facendoci
sostenere spese importanti per seguire le norme di sicurezza
imposte, ora chi richiudono di nuovo. Capirete quanto sia grande
la nostra preoccupazione per il palesarsi di questo nuovo
periodo buio". "Ma questa volta - conclude Giannetto - siamo
uniti e decisi ad avere risposte più concrete dal Governo a cui
chiediamo che le scuole di danza siano riconosciute come tali in
virtù della loro funzione educativa e sociale".
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