"Si protesta contro un contratto che
peggiora le condizioni dei ciclofattorini, mantenendo il cottimo
e la totale autonomia del rapporto di lavoro, bloccando
l'applicazione dei minimi salariali dei contratti collettivi già
in vigore". Così Alessandro Castellana, segretario Nidil-Cgil di
Bari, spiega la presenza del sindacato accanto agli attivisti di
"Riders on the Storm", scesi in piazza venerdì sera nel
capoluogo pugliese per la mobilitazione nazionale dei 'riders'
contro l'intesa siglata tra Assodelivery e Ugl, definendolo un
"accordo truffa".
"Una mobilitazione - spiegano - che è ancora più sentita e
partecipata in una fase in cui, con le chiusure serali e
l'ipotesi di nuovi e più stringenti lockdown, i ciclofattorini
tornano a essere considerati essenziali, lavoratori in prima
linea in un comparto strategico come quello delle consegne a
domicilio, fondamentali ma senza diritti".
"In questi giorni - aggiungono - le multinazionali del 'food
delivery' stanno intimando ai propri collaboratori di aderire
formalmente all'accordo entro il 3 novembre, giorno dell'entrata
in vigore: in caso contrario, per ritorsione interromperanno il
rapporto di collaborazione".
Per Gigia Bucci, segretaria della Cgil di Bari, questo "è un
ricatto bello e buono. La nostra posizione è chiara: vogliamo un
contratto di lavoro vero per questi lavoratori, con garanzie
normative e salariali e la loro messa in sicurezza sulle nostre
strade".
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