Un impianto composto da circa 200
bombole con ossigeno scaduto è stato sequestrato ieri dai Nas
nel corso di una ispezione nell'ospedale Vito Fazzi di Lecce. Le
bombole erano agganciate al sistema di emergenza secondario ma -
a quanto si apprende - poiché l'ossigeno è considerato un
farmaco a tutti gli effetti, quando è scaduto non può essere
conservato a meno che non sia riportata l'indicazione 'farmaco
scaduto in attesa di reso'. "I Nas - precisa la Asl di Lecce in
una nota - condividendo la richiesta della direttrice della
farmacia del Presidio Ospedaliero Vito Fazzi, hanno disposto lo
smontaggio delle bombole con prodotto scaduto". E l'Asl
"contesterà alla ditta la inadempienza contrattuale
riscontrata". Le bombole con l'ossigeno scaduto erano in una
"rampa mai entrata in funzione nel corso degli anni - evidenzia
l'Asl - con più bombole attivabili solo manualmente da un
operatore in caso di estrema urgenza, per non funzionamento del
sistema centrale e della rampa di emergenza ad attivazione
automatica".
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