Ha combattuto per quattro mesi in
ospedale, sottoposto prima a dialisi per Sindrome emolitico
uremica (Seu), poi a intervento chirurgico per la perforazione
dell'intestino, quindi intubato con ventilazione meccanica per
una polmonite virale. Ma dopo una lunga degenza in Nefrologia e
con l'assistenza dell'intero ospedale pediatrico Giovanni XXIII
di Bari ce l'ha fatta. A soli 5 anni ha affrontato la malattia e
le sue complicanze ed è guarito. Dovrà adesso affrontare un
percorso di riabilitazione per poter riacquisire tutte le
funzionalità. Il piccolo paziente, arrivato a luglio
nell'ospedale pediatrico Giovanni XXIII con la diagnosi di
Sindrome emolitico uremica da batterio Escherichia Coli, è stato
appena dimesso.
Il suo è stato un percorso lungo e complicato che ha
coinvolto 10 reparti: quelli di Nefrologia e Terapia Intensiva
pediatrica con il supporto degli specialisti di Neurologia,
Chirurgia, Radiologia, Malattie infettive, Riabilitazione,
Laboratorio, Otorino e Gastroenterologia. Praticamente quasi
tutto l'ospedale pediatrico.
Il "piccolo guerriero", come lo hanno soprannominato medici e
infermieri, ha superato il peggio ed è tornato a casa. Nei
momenti più difficili della malattia, oltre alle cure mediche,
il piccolo paziente è stato stimolato, con l'assistenza del
servizio di Psicologia e della scuola ospedaliera, con la musica
e i video. "Si è trattato di un caso particolarmente severo di
Seu che ci ha messo duramente alla prova - spiega il dottor
Mario Giordano, direttore dell'unità di Nefrologia - con tutte
le equipe del Giovanni XXIII abbiamo collaborato in maniera
partecipe: il piccolo è diventato la mascotte del nostro
ospedale". "Medici, infermieri e operatori sanitari si sono
dedicati a lui - conclude - lo abbiamo stimolato in tutti i modi
sia con le terapie sia con la musica".
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