Il gup del Tribunale di Bari Giovanni Anglana ha condannato a pene fino ai 18 anni di reclusione 25 presunti affiliati alla mafia foggiana accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsioni e rapine aggravate, detenzione illegale di armi e tentato omicidio. Il giudice, al termine del processo celebrato con il rito abbreviato, ha condannato gli imputati anche a risarcire le costituite parti civili, un imprenditore vittima di estorsioni, finito sotto scorta dopo aver denunciato i suoi aguzzini, Regione Puglia, Comune di Foggia, Confindustria Puglia, Confindustria Foggia, Fondazione Antiracket Puglia e l'associazione 'Panunzio' di Foggia.
Alla lettura del dispositivo, nell'aula bunker di Bitonto, erano presenti, oltre ai legali di imputati e parti civili e agli imputati, collegati in video-conferenza da diverse carceri italiane, i pm della Dda che hanno coordinato le indagini, Lidia Giorgio e Federico Perrone Capano, l'aggiunto Francesco Giannella e il procuratore facente funzione Roberto Rossi.
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