Circa sessanta magistrati onorari in
servizio presso gli uffici giudiziari dei circondari dei
Tribunali di Lecce e Brindisi, hanno manifestato davanti
all'ingresso del Palazzo di Giustizia nel capoluogo salentino,
con un flash mob per portare all'attenzione pubblica "il
trattamento illegittimo - ha sottolineato - riservato loro dallo
Stato". I magistrati indossavano la toga tenendo in mano i
Codici e una rosa, per richiamare lo sciopero del pane e delle
rose che si tenne in America nel 1912. "La nostra vuole essere
una campagna di civiltà - dice Maria Giovanna Micelli,
viceprocuratore onorario presso la Procura di Lecce - siamo
precari della Gustizia, pagati a sentenza, senza ferie né
malattie, né pensione; senza alcuna tutela previdenziale e
assistenziale, pur contribuendo fattivamente a tempo pieno allo
smaltimento dell'enorme carico di lavoro di Procure, Tribunali e
degli uffici del Giudice di
Pace". Problematiche queste, "acuite" ancor di più
dall'emergenza Covid: "Siamo lavoratori - spiega Giovanna
Boccuni, giudice onorario del Tribunale Lecce - ma non abbiamo
gli stessi diritti costituzionali di cui godono invece gli altri
lavoratori, e a negarceli è proprio lo Stato, il nostro datore
di lavoro".
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