Un centinaio di docenti baresi ha
protestato oggi davanti alla sede della Regione Puglia deponendo
libri sui gradini di ingresso al palazzo istituzionale per
esprimere il proprio "disappunto per questa modalità di fare
scuola". Il riferimento è all'ultima ordinanza regionale che ha
disposto la Didattica digitale integrata (Did) per tutte le
scuole fino al 15 gennaio, con la possibilità nel primo ciclo di
scegliere la frequenza in presenza, consegnando la scelta alle
famiglie degli alunni.
L'iniziativa, organizzata su proposta di un gruppo di
insegnanti, ha raccolto adesioni in tutta la provincia ma per le
limitazioni agli spostamenti imposti dalle norme anti-Covid
della zona arancione, in vigore oggi, hanno potuto partecipare
solo gli insegnanti baresi delle scuole dell'infanzia,
elementari, medie e superiori.
Chiamando la protesta "Deponiamo le armi", intendendo come
proprie armi i libri, gli insegnanti che hanno manifestato sono
"contrari all'ennesima ordinanza, che, ancora una volta, rimette
nelle mani delle famiglie decisioni di pertinenza
istituzionale".
"Il mondo della scuola - aggiungono - dice 'no' a questa
modalità di fare scuola 'à la carte'. La politica ha l'obbligo
di fare delle scelte in difesa e tutela della salute pubblica di
tutti: insegnanti, alunni e operatori della scuola. Se le scuole
sono considerate luogo sicuro, che lo siano sempre e per tutti.
Se i dati dei contagi e il rischio sanitario sono reputati
preoccupanti da chi dispone dei dati ufficiali, che sia adottata
la modalità Dad per tutti, e in difesa e rispetto della salute
di tutti. La Did risulta essere una modalità d'insegnamento poco
efficace, un provvedimento preso da non addetti ai lavori, un
modo come un altro per delegare a terzi, ancora una volta,
scelte e responsabilità".
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