La Corte di Assise di Appello di Bari
ha assolto il 28enne afghano Hakim Nasiri, accusato di aver
fatto parte di una cellula terroristica di matrice islamica che
progettava attentati in Italia. I giudici, dopo il rinvio della
Cassazione che aveva annullato la sentenza con la quale Nasiri
era stato precedentemente condannato a 5 anni di reclusione,
hanno ritenuto il 28enne estraneo alle accuse. L'imputato,
arrestato a Bari nel giugno 2016, era già stato assolto in primo
grado con rito abbreviato "per non aver commesso il fatto" e
scarcerato. Un anno dopo, nel luglio 2019, i giudici
dell'appello avevano ribaltato la sentenza e, dopo un presunto
tentativo di fuga in Francia e poi in Germania, era tornato in
carcere. Oggi, con l'assoluzione, ne è stata nuovamente disposta
la scarcerazione.
Secondo la Dda di Bari Nasiri era "componente di una cellula
terroristica" per aver "partecipato ad appostamenti allo scopo
di porre in essere un attentato terroristico". I sospetti si
basavano su video e foto trovati nel suo telefono e in quelli
dei suoi presunti sodali latitanti: uno girato nel centro
commerciale Ipercoop di Santa Caterina a Bari il 16 dicembre
2015, altri a Londra e Roma in piazze e hotel di lusso. Poi foto
del centro di Bari, vicino all'Università, che riprendevano auto
delle forze dell'ordine e anche una foto con il sindaco di Bari,
Antonio Decaro, durante la "Marcia degli Scalzi" del 10
settembre 2015, oltre a immagini di armi e mezzi militari. A
sostegno dell'accusa c'era anche materiale ritenuto
propagandistico dell'ideologia terroristica, come canti islamici
che avrebbero avuto finalità di auto-addestramento.
La difesa, gli avvocati Vittorio Platì e Michele Santino, hanno
spiegato che l'arma che Nasiri imbracciava in una foto era un
giocattolo, che l'unico canto islamico trovato in suo possesso
era una canzona popolare, che non c'è prova di contatti con
associazioni terroristiche né che gli appostamenti documentati
fossero propedeutici ad attentati.
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