Chiedono un tavolo di conciliazione
per ottenere il ristoro dei loro risparmi gli azionisti della
Banca popolare di Bari che sono tornati oggi a protestare, su
iniziativa del "Comitato indipendente dei risparmiatori",
davanti alla sede dell'istituto di credito a Bari. Gli
azionisti, che si ritengono truffati dal vecchio management
della banca, cioè alcuni componenti della famiglia Jacobini,
accusati ora dalla magistratura penale di aver falsificato per
anni i bilanci e ingannato i risparmiatori portando la Popolare
di Bari sull'orlo del crac, hanno chiesto un incontro al nuovo
Cda, insediatosi nei mesi scorsi dopo un periodo di
commissariamento.
Nell'incontro, fissato per la tarda mattinata di oggi,
porteranno tre proposte sintetizzate in un documento. La prima
riguarda "l'istituzione di un fondo per rimborsare gli azionisti
che ne fanno richiesta in forma transattiva, in modo da ridurre
il contenzioso legale che vincola l'accantonamento di risorse da
parte della banca". Chiederanno poi il "rimborso dilazionato e
in tempi brevi a chi ha già ottenuto decisioni favorevoli
dall'arbitro per le controversie finanziarie della Consob" e,
infine, di "individuare soluzioni per rimborsare tutti gli
azionisti che hanno incardinato un contenzioso legale con dei
valori congrui o, in alternativa, accettare parte del fondo in
obbligazioni, remunerate a medio-lungo termine (massimo 5 anni),
non subordinate ed esenti da tasse di successione o altre
imposizioni fiscali".
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