Un giovane esemplare di squalo
elefante è stato trovato nelle reti tirate da due pescatori
autorizzati a pescare all'esterno dell'area protetta dell'Oasi
di Torre Guaceto, nel Brindisino. Dopo la richiesta di aiuto
fatta al personale che gestisce la riserva, lo squalo è stato
liberato: per gli esperti si è trattato di "un evento
straordinario".
Secondo i ricercatori, lo squalo era presumibilmente una
femmina di pochi mesi di vita, vista la lunghezza pari ad appena
1 metro e 60. Specie attualmente protetta, lo squalo elefante è
il secondo pesce più grande al mondo perché può superare gli 8
metri di lunghezza. E' un animale inoffensivo per l'uomo, non ha
denti e si nutre di plancton, filtrando ogni ora circa 9
tonnellate di acqua e trattenendo fino a 200 chili di placton,
ragione che spesso lo spinge a nuotare a filo d'acqua. Popola
l'oceano Atlantico ed il Mediterraneo e ogni giorno arriva a
percorrere anche 50 chilometri.
"Siamo tutti molto emozionati per la grande sorpresa prima e
l'enorme soddisfazione poi, che ci ha donato questo episodio -
spiega il presidente del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto,
Corrado Tarantino -, oggi si è compiuto un piccolo miracolo,
abbiamo salvato la vita di un piccolo protetto. E ciò è accaduto
perché da anni lavoriamo strenuamente sul fronte della
sensibilizzazione e a stretto contatto con il mondo scientifico.
Siamo riusciti a salvare questo squalo, in primis, perché i
pescatori che lo hanno trovato sono stato abbastanza sensibili
da contattarci per chiedere il nostro intervento e, in seconda
istanza, perché, sempre pronti a dare il proprio supporto, i
ricercatori hanno diretto il nostro operato sul campo".
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