"Se nel 2021 non saranno deliberati
atti legislativi a sostegno delle imprese, non saremo più in
grado, nostro malgrado, di onorare tasse, tributi e imposte". E'
la sintesi della protesta del "Coordinamento associazioni e
gruppi spontanei di partite Iva" della Puglia, sceso in piazza
oggi a Bari nella manifestazione organizzata in piazza della
Libertà davanti al palazzo della Prefettura "Articolo Uno -
riprendiamoci il nostro lavoro". In piazza, dove si sono riunite
alcune centinaia di manifestanti, si sono alternati interventi
di imprenditori con in sottofondo l'inno nazionale.
Sette le richieste formali da parte del Coordinamento:
proclamazione dello stato di emergenza economica, piano di
esenzione fiscale e risarcimenti integrativi per le perdite
subite nel 2020, credito di imposta per i fitti pagati nel corso
dell'intero 2020, apertura immediata e sostenibile di tutte le
attività in sicurezza per lavoratori ed avventori, immediata
erogazione delle casse integrazioni in sospeso, inclusione delle
attività rimaste escluse dai ristori per mancanza di fatturato
storico, eliminazione della distinzione per codice Ateco
prevalente.
"Chiediamo il ripristino dei principi fondamentali della
Costituzione - è spiegato in un documento programmatico - oltre
alla tutela del diritto al lavoro per tutte le categorie
travolte dalla crisi e colpite dalle misure restrittive dei Dpcm
del presidente del Consiglio e del Ministero della Sanità". Tra
i manifestanti ci sono gestori di bar e ristoranti, sale
ricevimento, botteghe artigiane, discoteche, fast food
ambulanti, palestre, scuole di ballo e artisti. Le attività di
ristorazione annunciano, come azione di disobbedienza in
mancanza di risposte concrete entro cinque giorni, l'apertura di
tutte le attività per domenica 14 febbraio.
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