Il Politecnico di Bari è partner del
progetto europeo Medsal per la protezione delle acque
sotterranee costiere dall'intrusione marina. In particolare il
team di ricercatori baresi studia la falda profonda
dell'acquifero salentino per sviluppare metodi innovativi di
valutazione del rischio di salinizzazione. Nel mese di luglio
2020, in un pozzo-spia nel territorio di San Pancrazio
Salentino, sono state installate una sonda dotata di sensori di
pressione e temperatura in acqua dolce e due sonde, ciascuna con
sensori di temperatura e conducibilità elettrica, in
corrispondenza della sommità e della parte più depressa
dell'interfaccia salina. Nell'autunno 2020, poi, ha realizzato
un primo campionamento delle acque sotterranee su 25 pozzi
appartenenti alla Rete di Monitoraggio del Salento, per analisi
chimiche e isotopiche, e un secondo campionamento è previsto per
la primavera del 2021.
"La salinizzazione delle acque sotterranee negli acquiferi
costieri del Mediterraneo si è deteriorata profondamente negli
ultimi decenni, non solo a causa dell'incessante pressione
antropica ma anche per l'ulteriore sovrapporsi degli effetti del
cambio climatico" spiega la professoressa Maria Dolores
Fidelibus del Politecnico di Bari, responsabile scientifico del
progetto Medsal. "Il disturbo degli equilibri naturali di tali
acquiferi - aggiunge - comporta riduzione delle riserve idriche
sotterranee d'acqua dolce, mobilizzazione di acque salate prima
isolate rispetto al deflusso attivo, attivazione di
cortocircuiti nel trasporto degli inquinanti e modifica della
qualità̀ del trasporto verso i mari".
Il progetto, avviato a fine settembre 2019 e di durata
triennale, è finanziato dall'Unione europea nell'ambito del
programma Prima 2018 per un valore complessivo di 1,3 milioni di
euro, di cui 240 mila euro al Poliba. Medsal, che prevede
attività in 5 acquiferi costieri del Mediterraneo
(Boufichia-Tunisia, Rodhope-Grecia, Salento-Italia,
Samos-Grecia, e Mersin-Turchia), coinvolge 8 partner di 6 Stati:
oltre al Politecnico di Bari ci sono il Soil and Water Resources
Institute, Hellenic Agricultural Organization (Grecia,
coordinatore), Center for Research and Technology e Information
Technologies Institute (Grecia), Technische Hockschule Lübeck
(Germania), Cyprus University of Technology (Cipro); Faculty of
Science of Tunis (Tunisia), Mersin University (Turchia).
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