La Procura di Bari ha chiesto il
rinvio a giudizio per 28 attivisti di CasaPound accusati di
riorganizzazione del disciolto partito fascista e, dieci di
loro, anche di lesioni personali aggravate. Il procedimento è
quello sull'aggressione avvenuta a Bari il 21 settembre 2018 da
parte di militanti di CasaPound nei confronti di un gruppo di
manifestanti antifascisti di ritorno da un corteo organizzato in
occasione della visita nel capoluogo pugliese dell'allora
ministro dell'Interno Matteo Salvini.
Inizialmente la Procura aveva proceduto con citazione diretta a
giudizio, dinanzi al Tribunale monocratico, nei confronti di 33
persone, i 28 attivisti di CasaPound e altri 5 dello
schieramento politico opposto, compagni delle vittime, accusati
di violenza e minaccia a pubblico ufficiale, perché dopo
l'aggressione, "nel tentativo di sfondare il cordone dei
militari", avrebbero minacciato e colpito con calci, pugni e
spintoni poliziotti e carabinieri.
Nella prima udienza del processo, lo scorso 21 dicembre, il
Tribunale ha stralciato la posizione dei 28 di CasaPound
trasmettendo nuovamente gli atti al pm perché i reati contestati
non sono di competenza monocratica. Con la nuova richiesta di
rinvio a giudizio si attende ora la fissazione dell'udienza
preliminare. Per gli altri cinque imputati, invece, il processo
è andato avanti e ieri si è tenuta la seconda udienza. Sono
state affrontate le questioni preliminari e si tornerà in aula
il 24 maggio per sentire i primi testimoni.
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