Dopo alcuni giorni di flessione della
curva epidemiologica, oggi in Puglia c'è stato un nuovo aumento
dei contagi, mentre negli ospedali il numero di pazienti Covid
resta sopra i duemila. Ma è nelle terapie intensive che la
pressione continua a crescere, tanto che oggi si è registrato il
picco di pazienti da inizio pandemia: 270, con 29 nuovi
ingressi. Nel Sud è il primato, la Sicilia ne conta 185, la
Campania 127. In risalita anche il numero dei pugliesi
"attualmente positivi", è stata toccata la cifra 51.789.
Significa che ci sono quasi 50mila persone a casa alle prese con
il Covid-19. Oggi su 13.647 test sono emersi 1.488 casi positivi
(10,9%): 655 in provincia di Bari, 109 in provincia di Brindisi,
155 nella provincia Bat, 56 in provincia di Foggia, 140 in
provincia di Lecce, 368 in provincia di Taranto, 2 casi di
residenti fuori regione, 3 casi di provincia di residenza non
nota. Sono stati registrati 39 decessi: 18 in provincia di Bari,
2 in provincia di Brindisi, 3 in provincia Bat, 4 in provincia
di Foggia, 3 in provincia di Lecce, 9 in provincia di Taranto.
In tutto in Puglia sono morte per covid 5.321 persone. Sono
156.914 i pazienti guariti mentre ieri erano 155.620 (+1.294).
Sono 51.789 i casi attualmente positivi (+155). Il totale dei
casi positivi Covid in Puglia dall'inizio dell'emergenza è di
214.024. Prosegue la campagna vaccinale, oggi sono iniziate le
prenotazioni per i nati nel 1954 e 1955, ma non mancano disagi e
polemiche. A Bari, nell'hub in Fiera, centinaia di persone sono
rimaste in fila all'esterno con attese lunghe, alcuni 70enni
hanno dovuto attendere per ore l'arrivo delle scorte di vaccino
Pfizer. E i medici di famiglia criticano la gestione: "Chiedere
ai medici di svuotare i frigoriferi fa ridere. I vaccini sono
custoditi altrove e distribuiti col criterio dell'amico
dell'amico. Anzi bisognerebbe chiedere, in modo formale, quale
criterio è stato adottato nella distribuzione dei vaccini ai
medici di famiglia. Perché alcuni medici hanno avuto un numero
notevole di dosi mentre altri pochissime dosi? Perché ai medici
che hanno dato la disponibilità a vaccinare fuori dai propri
studi i pochi vaccini sono stati dispensati molto tempo dopo
averli distribuiti agli altri? ln un momento come questo c'è
bisogno di tutti e il sostegno dei sindaci può essere di grande
aiuto". E' quanto scrive l'intersindacale medici, composta da
Cgil, Smi, Snami, Simet e Ugs,in una lettera inviata oggi al
sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro, per chiedere
sostegno nella campagna vaccinale.
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