Oltre 28 milioni di bottiglie che
corrispondono a più di 21 milioni di litri per un giro d'affari
di oltre 182 milioni di euro. Sono questi i numeri 2020 del
Primitivo di Manduria dop. Un aumento di circa il 26% rispetto
al 2019. Secondo quanto riferisce il Consorzio di tutela. In
particolare, il Doc rappresenta il 91.6% dell'intero
imbottigliato, il Riserva doc il 7.9% ed il dolce naturale Docg
lo 0.5%. Il 70% della produzione è destinata all'estero.
"Questa crescita - afferma Mauro di Maggio, presidente del
Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria - è la
dimostrazione che le nostre cantine puntano sulla nostra doc e
che la passione dei consumatori non accenna a diminuire. La
nostra area vitivinicola sta cambiando pelle più rapidamente di
altri grazie ad un'economia che sta crescendo e in grado di fare
ulteriori salti di qualità. A questi dati, che non ci
sorprendono, si deve poi aggiungere il ricambio generazionale.
Ci sono molti giovani che si stanno affacciando in questo
settore con la voglia di continuare il lavoro dei vecchi
viticoltori e con competenze elevate e grande passione". "Il
lavoro in campagna si sta trasformando - aggiunge - le nostre
aziende, piccole e grandi, operano in attività multifunzionali
che vanno dalla trasformazione e vendita aziendale del vino fino
all'enoturismo. Il 35% delle nostre cantine ha attirato le
energie della nuova generazione, giovani appassionati di vino
che hanno una preparazione cosmopolita".
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