Monitorare, con un piccolo
rilevatore, l'anidride carbonica nelle aule scolastiche per
evitare la diffusione del Covid, garantendo le lezioni in
presenza. È il progetto "Misuriamo la Co2 a scuola"
dell'Università di Bari con Sima, la società italiana di
medicina ambientale, a cui ha aderito il Comune di Molfetta, cha
ha acquistato e fatto installare 19 strumentazioni in tutti gli
istituti comunali (infanzia, elementari e medie inferiori).
I rilevatori, collegati in wi-fi per controllare in tempo reale
dati e statistiche con una app, cambiano colore, come un
semaforo, in base alla presenza di Co2. Sotto la soglia delle
400 parti per milioni (ppm) si accende una luce verde, tra i 400
e i 700 ppm diventa gialla, tra i 700 e i 1.000 arancione, e
sopra i 1.000, quando la situazione diventa più critica, la luce
è rossa. Una volta installato il rilevatore alle spalle della
cattedra, saranno gli stessi ragazzi a notare il cambiamento
cromatico e ad aprire porte e finestre in caso di colore
arancione o rosso per far circolare meglio l'aria. Il
dispositivo intelligente e le applicazioni web sono stati
realizzati dalla startup tarantina "befreest".
"Tenere aperte le porte, aprire le finestre e far circolare
l'aria all'interno dei luoghi chiusi - dice l'assessora comunale
all'Ambiente Maridda Poli - sono buone pratiche per prevenire la
diffusione del virus. Se poi si ha la giusta strumentazione per
misurare la qualità dell'aria diventa tutto più semplice. In
tempi di pandemia, bambini e ragazzi sono stati troppo tempo in
casa, costretti a seguire le lezioni davanti al pc. Con il
giusto ricircolo dell'aria in classe è possibile garantire le
lezioni in presenza".
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