È in buone condizioni Sinayogo
Boubakar il maliano di 30 anni ferito nella notte tra domenica e
lunedì scorsi in località Borgo La Rocca nelle campagne del
Foggiano durante un agguato a mano armata. L'uomo è tuttora
ricoverato al policlinico di Foggia per ulteriori accertamenti,
ma il suo quadro clinico non desta preoccupazione. L'agguato si
è verificato mentre Boubakar era in auto con due amici.
Sconosciuti a bordo di un fuoristrada hanno affiancato la
vettura ed hanno sparato alcuni colpi di fucile caricato a
pallini ferendo al volto e ad un occhio il bracciante agricolo.
Sul posto i carabinieri hanno recuperato 5/6 cartucce di fucile.
Sul movente gli investigatori ancora non si sbilanciano e
mantengono aperte tutte le ipotesi. Non si esclude il movente
razziale o anche quello della ritorsione. Gli investigatori
stanno anche verificando, ma al momento ritengono l'ipotesi
residuale, se vi sia un nesso tra l'agguato e il tentativo di
furto di carburante avvenuto lo scorso fine settimana al Gran
Ghetto che è stato sventato dai migranti che sono riusciti a
bloccare e a fare arrestate un pregiudicato foggiano coinvolto.
Sinayogo Boubakar risiede in un casolare di campagna che si
trova a poche decine di metri dal Gran Ghetto, mentre l'altro
maliano e l'ivoriano che erano con lui l momento dell'agguato
vivono nell'insediamento spontaneo. Il gasolio cui miravano i
ladri (in tre sono fuggiti) serve ad alimentare l'impianto di
illuminazione nell'area del Gran Ghetto dove si trovano i
container della Protezione Civile. "Sia Boubakar che gli altri
due migranti rimasti coinvolti nell'agguato - specificano dalla
Flai Cgil di Foggia - non facevano parte del gruppo di migranti
che ha fermato il 39enne. Non hanno nulla a che vedere con
quell'episodio". La vittima è arrivata in Italia da almeno 5
anni e lavora stabilmente da qualche tempo in un'azienda
agricola della zona di Apricena (Foggia).
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