Sono almeno tre gli episodi di
minacce ai giocatori del Bari Calcio su cui indaga la Digos.
L'ultimo in ordine di tempo, finito sulla scrivania della pm di
turno della Procura di Bari Larissa Catella, è quello relativo
allo striscione comparso ieri mattina, poco dopo le 11.30,
davanti allo stadio San Nicola con la scritta "Se non ci
credete, questa fine farete", e al quale, con un uncino
metallico, era agganciata una testa di maiale. Le telecamere di
videosorveglianza hanno immortalato quali autori del gesto
quattro persone, con cappucci e mascherine, che gli agenti della
Digos stanno tentando di identificare.
La sera del 25 aprile, dopo la sconfitta a Torre del Greco,
mentre il bus con a bordo la squadra tornava a Bari, in
autostrada all'altezza di Modugno sono stati lanciati fumogeni
accesi. II pullman in quel momento era scortato da Digos,
Polizia stradale, personale in divisa e del reparto mobile, come
disposto dal Questore che aveva ricevuto informazioni su un
possibile assalto all'arrivo dei giocatori a Bari. I fumogeni
accesi, che non hanno causato danni, avrebbero potuto mettere a
rischio non soltanto l'incolumità di giocatori e agenti di
scorta, ma anche degli automobilisti che in quel momento,
intorno alle 23, transitavano su quel tratto di autostrada
invaso dal fumo. La sera successiva, durante un sopralluogo, i
poliziotti hanno trovato 7 tappi di fumogeni.
L'altro episodio risale alla sera del 24 aprile, quando sul
cavalcavia della tangenziale di Bari all'altezza dell'uscita di
Poggiofranco, è comparso un altro striscione di circa 40 metri
con la scritta "Uniti e più forti di chi ci vuole morti", che
gli investigatori ritengono rivolto alle forze dell'ordine per i
Daspo in corso di esecuzione nei confronti di alcuni tifosi.
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