Rubavano l'identità di anziani
pensionati e svuotavano i loro conti corrente impadronendosi di
parte delle loro pensioni: con questa accusa tre
pluripregiudicati, due dei quali ultrasettantenni, sono stati
arrestati a Taranto dalla polizia. L'accusa è di associazione
per delinquere finalizzata ad una serie indeterminata di truffe
ai danni di Istituti di Credito attraverso vari reati quali
sostituzione di persona, fabbricazione di falsi documenti
d'identità validi per l'espatrio e riciclaggio.
Due dei tre arrestati, un 72enne ed un 61enne, sono ritenuti i
promotori e gli organizzatori della associazione, mentre
l'altro, un 74enne, era un esecutore. Sono indagati anche la
moglie del 61enne ed un altro tarantino di 57 anni. La polizia
ha anche eseguito il sequestro preventivo finalizzato alla
confisca diretta delle somme di denaro depositate su conti
correnti bancari e/o postali, libretti di risparmio, titoli,
azioni, fondi ed altri strumenti di investimento nella
disponibilità dei truffatori, per circa 200mila euro. Le
indagini, condotte dalla Squadra Mobile, sono partite dopo la
denuncia di due episodi di truffa ai danni di società finanziare
e di anziani che avevano già maturato il diritto alla pensione.
Le vittime avevano notato che i loro conti corrente si
svuotavano delle somme relative in particolare a cessioni del
quinto della pensione e corrispondenti alla rata, comprensiva
degli interessi, per prestiti accesi a loro insaputa su altri
conti correnti. Il sistematico modus operandi utilizzato con il
ricorso alla sostituzione di persona, clonazione di documenti
d'identità, oltre che la presenza, in ognuna delle truffe dello
stesso numero di telefono intestato ad uno degli arrestati,
hanno portato la polizia sulle tracce della banda. Almeno 14 gli
episodi di truffa individuati tra il 2018 ed il 2019.
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