Circa 450 Residenze sanitarie
assistenziali e Centri diurni in Puglia sono a rischio perché
"la Regione, probabilmente l'unica in Italia, non ha completato
l'iter di accreditamento". Lo dice all'ANSA Antonio Perruggini,
presidente dell'associazione 'Welfare a Levante' che rappresenta
circa 100 gestori.
Questa mattina è in corso una protesta davanti al Consiglio
regionale e agli uffici dell'assessorato alla Sanità, a Bari.
"Abbiamo chiesto un incontro, dovremmo essere convocati a
breve", dice Perruggini secondo il quale non sono ancora
accreditate con il sistema sanitario regionale circa "il 90%
delle 500 strutture che sviluppano circa un miliardo di
fatturato, hanno 20mila dipendenti e assistono 40mila pazienti
anziani non autosufficienti e disabili, molti dei quali gravi".
Allo stato, quindi, "solo il 10% circa delle strutture gode
degli accordi contrattuali e del conseguente riconoscimento
della quota Lea, avvenuto senza evidenza pubblica con una
evidente discriminazione verso tutto il resto del comparto".
"Le procedure di conferma delle autorizzazioni, degli
accreditamenti, l'adozione delle tariffe - conclude - sono
ferme, così come non è assicurata la copertura di spesa dei
posti previsti dal fabbisogno di accreditamento".
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