Per i reati di traffico internazionale di droga, corruzione, abuso d'ufficio e riciclaggio le autorità albanesi e la Direzione investigativa antimafia italiana stanno eseguendo 38 misure cautelari in Albania, Italia, Montenegro e Spagna. Sono in corso di esecuzione anche decreti di sequestro patrimoniali relativamente a beni mobili e immobili, per un valore di alcuni milioni di euro. Nel corso delle indagini, che costituiscono lo sviluppo investigativo delle operazioni Shefi e Kulmi eseguite dalla Dia di Bari nel 2018 e nel 2020 sul narcotraffico dall'Albania alla Puglia, sono stati ricostruiti, anche grazie dichiarazioni di quattro collaboratori di giustizia, fenomeni di corruzione, abuso d'ufficio e riciclaggio e l'intera "filiera" dello stupefacente: dalla coltivazione alla produzione, alla raccolta, allo stoccaggio e alla spedizione verso le coste pugliesi a bordo di potentissimi gommoni oceanici.
L'ordinanza a firma del giudice del Tribunale Speciale di Primo Grado Anticorruzione e Criminalità Organizzata di Tirana, è stata emessa su disposizione della Procura Speciale Anticorruzione e Criminalità Organizzata di Tirana e della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, con il coordinamento di Eurojust (L'Aja). Gli arresti sono in corso di esecuzione con l'ausilio internazionale dell'Ufficio di Collegamento Interforze di Tirana e della Polizia Albanese, nell'ambito di una Squadra Investigativa Comune.
Maggiori dettagli sull'operazione saranno forniti nel corso di una conferenza stampa che si terrà online alle 10.30, a cui parteciperanno il procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho, il procuratore Speciale Anticorruzione e Criminalità Organizzata di Tirana, Arben Kraja, Filippo Spiezia di Eurojust, il procuratore facente funzione di Bari Roberto Rossi e Giuseppe Gatti della Direzione nazionale antimafia, oltre al direttore della Dia Maurizio Vallone e il direttore della Polizia albanese Ardi Veliu.
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