Il Giovanni Paisiello Festival
(20-30 settembre) quest'anno è dedicato ai rapporti tra il
musicista tarantino, grande esponente della Scuola napoletana, e
Napoleone, nel suo bicentenario. Si apre al Teatro Fusco di
Taranto con la mezzosoprano Anna Bonitatibus, specialista del
primo Ottocento, che porta musiche di Paisiello, Cherubini,
Haydn, Beethoven e Schubert, tra altri brani degli anni in cui
Napoleone preparò la sua ascesa al soglio imperiale. Il gran
finale di questa 19/a edizione, nel Duomo di San Cataldo,
prevede la Messa in si bemolle per l'Incoronazione di Napoleone
- prima esecuzione in tempi contemporanei - composta da
Paisiello per la sontuosa investitura il 2 dicembre 1804 a
Parigi in Notre Dame, poi immortalata nella tela di David.
Prevista anche una selezione di Mottetti per la Cappella
Palatina di Giuseppe Bonaparte, salito al trono delle Due
Sicilie.
Verranno proiettate in videomapping le vetrate di Notre Dame
durante il concerto, affidato all'Orchestra da Camera e al Coro
del festival, diretti da Pierluigi Lippolis, con la soprano Mari
De Biasi, il tenore Ma Yumeng e il basso Francesco Masilla. Nel
cartellone anche i Solisti dell'Orchestra Barocca di Cremona
(24/9), presentazioni critiche con interventi musicali e un
convegno.
Il festival, promosso dagli Amici della musica Arcangelo
Speranza, è stato presentato a Taranto: "Stratega militare,
politico astuto e uomo ambiziosissimo, Napoleone - ha spiegato
il direttore artistico Lorenzo Mattei - era ben consapevole di
come la gestione del potere comportasse il patrocinio delle
arti" e la sua committenza musicale s'indirizzò verso i maestri
della Scuola napoletana, accolti nelle corti europee, come
"Piccinni e poi Paisiello, considerato da Bonaparte il più
grande tra i musicisti". Nel 1801 Napoleone riuscì così a
strapparlo al governo borbonico e Paisiello per lui scrisse la
Messa e l'opera Proserpine.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA