"La scuola non ci deve insegnare a
sgomitare per un mezzo di trasporto", "per due anni ci avete
trascurato ma ora ci avete stufato, no ai doppi turni". Sono
alcuni degli slogan della protesta organizzata dai circa 2mila
studenti delle scuole della provincia di Bari scesi oggi in
piazza per manifestare contro lo scaglionamento degli ingressi
nelle 67 scuole superiori dell'area metropolitana, disposto
dalla prefettura di Bari per evitare assembramenti sui mezzi di
trasporto. In base al provvedimento, il 75% degli studenti entra
alle 8 e il restante 25% alle 9.40.
Il corteo di protesta è partito da piazza Umberto, nel centro
di Bari e i manifestanti si sono radunati in piazza Libertà,
davanti al palazzo della Prefettura. Con striscioni, cartelli e
megafoni, hanno spiegato le ragioni del loro dissenso, chiedendo
di essere ascoltati: propongono di tornare al turno unico o
almeno di concedere alle scuole più flessibilità e possibilità
di organizzazione degli orari in base alle singole e diverse
esigenze e alla percentuale di pendolari che ogni istituto
accoglie. Una delegazione di sei rappresentanti di istituto di
altrettanti licei e istituti tecnici di Bari ha incontrato un
dirigente della Prefettura per esporre il proprio disagio e
avanzate le richieste alla base della protesta.
"Abbiamo spiegato che l'ingresso scaglionato ci ha dato più
problemi di quanti avrebbe dovuto risolvere - ha detto dopo
l'incontro Matteo Simone, rappresentante di istituto del liceo
Scientifico Fermi di Bari e coordinatore dei rappresentanti di
istituto della provincia - .Abbiamo chiesto che siano potenziati
gli autobus e i trasporti. Ci è stato detto che stanno facendo
un monitoraggio e che al massimo la prossima settimana ci sarà
un altro tavolo tecnico con le aziende di trasporti e l'ufficio
scolastico per tentare di trovare una soluzione".
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