Una condanna a 17 anni di reclusione
per omicidio volontario, concorso in rapina e nel furto di
un'auto. E' quanto chiesto dal pubblico ministro per il 18enne
foggiano (all'epoca dei fatti ancora 17enne) accusato di aver
inferto le coltellate al volto a Francesco Traiano, il titolare
del bar Gocce di Caffé a Foggia, morto il 9 ottobre scorso in
seguito alle ferite riportate nella rapina subita il 17
settembre del 2020. Nel corso delle precedenti udienze il
giovane ha ammesso le proprie responsabilità: "Io e Traiano - ha
detto - abbiamo avuto una colluttazione. Ho sbattuto contro il
bancone ed ho sferrato la coltellata, ma non volevo colpirlo
all'occhio".
Il processo con rito abbreviato è in corso di svolgimento
davanti al Gup del Tribunale per i minori di Bari. L'avvocato
Francesco Santangelo che difende il 18enne (quest'ultimo ha
seguito l'udienza collegato dall'istituto penale Fornelli di
Bari) ha chiesto la derubricazione del reato da omicidio
volontario a omicidio preterintenzionale, chiedendo che vengano
riconosciute anche le attenuanti generiche.
Il ragazzo venne arrestato dalla polizia il 25 febbraio
scorso, insieme ad altre quattro giovani foggiani: Antonio
Bernardo di 24 anni, Christian Consalvo di 21, Antonio Tufo di
21, Simone Pio Amorico di 22, accusati a vario titolo di
concorso anomalo in omicidio (Consalvo, Tufo e Bernardo), furto
rapina e incendio dell'auto, e il solo Amorico per
favoreggiamento.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA