E' stata presentata oggi al Museo
Ebraico di Lecce la mostra "Dalla Terraferma alla Terra
Promessa: Aliya Bet dall'Italia a Israele, 1945-1948",
organizzata con il contributo di Pugliapromozione, in
collaborazione con Museo Eretz Israel di Tel Aviv e Fondazione
Museo della Shoah di Roma. Inaugurata nel 2016 presso il Museo
Eretz Israeldi Tel Aviv, in Israele, alla presenza del
Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la mostra è stata
ospitata a Milano, Roma e La Spezia, ottenendo largo consenso di
pubblico.
La mostra narra, attraverso un suggestivo percorso di
immagini d'epoca con estese didascalie, uno dei più importanti
periodi della storia ebraica, successivo alla tragedia della
Shoah e annunciatore della costituzione dello Stato d'Israele.
Le belle foto in bianco e nero documentano la permanenza dei
profughi ebrei, per la maggior parte sopravvissuti ai campi di
sterminio, nei campi di transito organizzati in Italia,
soprattutto in Puglia, nel periodo seguente la loro liberazione
e la loro partenza per l'emigrazione clandestina in Terra
d'Israele. Nel suo intervento il presidente della Regione
Puglia, Michele Emiliano, ha voluto ringraziare "tutti coloro
che si sono prodigati per questa mostra che racconta delle
storie bellissime, anche solo le fotografie sono fotografie di
tensione, la tensione del viaggio, l'ansia e tutto ciò che serve
per preparare un ritorno. Siamo felici che la penisola salentina
sia stato il trampolino per migliaia e migliaia di nostri
fratelli e sorelle per ricostruire una patria, una terra dove
vivere".
"Sono particolarmente orgoglioso - ha commentato l'assessore
regionale alla Cultura Massimo Bray - che Lecce ospiti questa
mostra. Credo sia un segno di attenzione doveroso verso una
delle pagine più dolorose dell'umanità. Un momento importante
per avvicinare le nuove generazioni alla storia dei profughi
sopravvissuti alla Shoah, la necessità, come ci ricorda sempre
la senatrice Segre, di difendere il valore della memoria".
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