"Claudio non ha fatto nulla di
sbagliato per meritarsi questo perché la violenza non è mai una
cosa giusta e non deve essere mai giustificata. Claudio si è
ribellato ha detto no a un sistema marcio, Claudio rappresenta
la voce di tutti noi". È lo stralcio di una lettera scritta dai
ragazzi del centro per minori Cagi di Barletta, letta oggi
pomeriggio in occasione della piantumazione di un albero di
melograno in memoria di Claudio Lasala, il 24enne ucciso con una
coltellata dopo una lite per un cocktail negato la notte del 30
ottobre scorso. Alla cerimonia hanno partecipato i genitori e i
famigliari di Claudio. L'albero lo hanno piantato nel giardino
del centro che frequentano ogni giorno, per fare i compiti o
seguire laboratori, perché loro si sentono un po' come quel
frutto, "mostriamo una corazza per nascondere i nostri
sentimenti, emozioni e stati d'animo", scrivono. Ma anche perché
"dalla morte possa nascere senso di consapevolezza e
responsabilità", aggiungono, "e questo albero possa essere un
ponte tra il cielo e la terra, tra noi e quanti come Claudio
hanno perso la loro vita ingiustamente".
Alla cerimonia ha partecipato anche il commissario
prefettizio Francesco Alecci, che ha voluto testimoniare alla
famiglia del ragazzo la sua vicinanza. "Quanto accaduto è fuori
dall'umanamente comprensibile - ha detto - oltre a essere il
dolore più grande per un genitore". Alecci ha parlato di un
gesto semplice ma significativo, riferendosi alla piantumazione
del melograno che ha paragonato alla vita del ragazzo ucciso,
perché è una pianta che muore dopo la fioritura e i frutti.
"Come Claudio che stava per raccogliere i primi frutti dopo una
vita di speranze e impegno, perché non si entra nelle forze di
polizia se non si ha alle spalle una famiglia con dei valori",
ha concluso riferendosi al sogno di Claudio di entrare nella
guardia di finanza e al fatto che avesse superato una prima
selezione per accedere al corso per allievi.
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