Da oggi tutti i cittadini ucraini che
vivono a Troia (Foggia) possono richiamare in Italia parenti e
familiari in pericolo a causa della guerra, il Comune offrirà
loro vitto e alloggio. "Solidarietà è dare concretezza alle
parole e ai sentimenti", dichiara il sindaco di Troia, Leonardo
Cavalieri, impegnato in queste ore, insieme agli uffici
comunali, nella messa a punto del programma di accoglienza ed
ospitalità. "Apriamo le porte ai profughi di guerra - aggiunge
Cavalieri - nel nostro piccolo abbiamo la possibilità di
ospitare parenti e familiari di cittadini ucraini che vivono a
Troia. Qui ritroveranno la serenità della pace, vitto e
alloggio, ma soprattutto troveranno il calore della famiglia e
dell'amicizia". Ufficialmente, a Troia vivono cinque cittadini
ucraini. Sono tutte donne, alcune sposate, e tutte ben integrate
nel tessuto sociale e culturale cittadino. Tutte hanno parenti e
familiari in Ucraina. "Sappiamo - prosegue il primo cittadino -
di una donna ucraina che questa mattina è stata costretta a
ricorrere alle cure mediche per un grave stato di ansia. Non
avere notizie dei propri cari, saperli in costante pericolo di
vita, in fuga o peggio imprigionati tra bombe e macerie è
drammatico, tragico. Non possiamo fermare la follia della
guerra, ma possiamo dare aiuto a chi la guerra la subisce". Il
Comune ha messo a disposizione due numeri di telefono per i
primi contatti e per avviare le procedure (0881/978408 - servizi
sociali; 333.4329024 - staff del Sindaco).
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