Per mettere fine agli assalti di
bestiame da parte dei branchi di lupi sono stati allevati cani
pastori abruzzesi a stretto contatto con gli animali delle
aziende agricole della Terra delle Gravine. I cani, in questa
maniera, sono diventati un deterrente per gli attacchi dei lupi.
Il progetto ha visto la collaborazione tra le Istituzioni locali
e l'Università di Bari, e ha posto fine all'annosa
contrapposizione tra lupi e allevatori, dimostrando che una
convivenza sostenibile. Sono stati inseriti cani pastori
abruzzesi all'interno delle aziende colpite e le predazioni sono
diminuite sino al cento per cento. "Abbiamo creduto sin
dall'inizio nella bontà di questo progetto - commenta in una
nota Fabrizio Quarto, sindaco di Massafra (Taranto), comune
capofila del progetto - che ha visto le istituzioni al fianco
dei produttori e dell'università e finalmente possiamo riportare
esiti positivi che da un lato hanno garantito la tutela degli
animali e dall'altro quella degli allevatori". Nel territorio
delle Gravine dell'arco ionico tarantino da sei anni è in corso
un'azione di ricerca e di studio sui lupi, volta a salvaguardare
una figura ritenuta fondamentale nell'ecosistema. "Abbiamo
riscontrato - ha spiegato il biologo Lorenzo Gaudiano - almeno
tre nuclei riproduttivi nel parco Terra delle Gravine, due dei
quali sono stanziati nelle parti occidentale e orientale, mentre
il terzo, di più recente caratterizzazione, ai confini
settentrionali. In quattro aziende è stato portato a termine
l'affidamento gratuito, da parte delle istituzioni locali, di
mute di pastori abruzzesi, nati e cresciuti a stretto contatto
con gli animali da allevamento, tanto da sentirli come parte del
proprio nucleo familiare, il che ha permesso loro di difenderli
attivamente. I cani inseriti si sono a loro volta riprodotti e
di conseguenza i cuccioli sono stati poi affidati ad altre
aziende".
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