"Con l'era digitale, giorno per
giorno spuntano immagini e ricordi: basta scrivere il proprio
nome e Google serve immagini e notizie di alcuni momenti,
indelebili per la mia mente. Con queste immagini è riaffiorato
uno dei terrori che ho vissuto durante la detenzione in India".
Lo scrive su Facebook Salvatore Girone, il fuciliere di Marina
che assieme al collega Massimiliano Latorre nel 2012 fu
arrestato in India con l'accusa di aver ucciso due pescatori
indiani scambiati per pirati. Accusa che il gip di Roma ha
archiviato spiegando che si trattò di legittima difesa.
"L'individuo con la maglia blu - annota Girone pubblicando
due fotografie della detenzione - si chiama Ajith Kumar,
all'epoca Capo della Polizia di Cochin, uno degli uomini fedeli
dell'allora Chief Minister del Kerala OommenChandi. Kumar, in
quanto Capo della polizia non aveva alcuna necessità di girare
con un mitra tra le mani, ma ogni qualvolta si avvicinava,
chiedeva ad uno dei suoi uomini di porgergli un mitra e una
scorta che lo proteggesse da noi, nonostante fossimo
prigionieri, disarmati e indifesi".
"Ancora oggi - rileva - guardo queste immagini e sono
terrorizzato. Non riesco a credere come abbiano potuto trattarci
in quel modo e come, il nostro Governo italiano non abbia avuto
la prontezza e le competenze per difenderci da quelle pugnalate
e dal quel terrore, che rimarrà negli occhi e nella mente per il
resto della mia vita. Quanta cattiveria".
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