Con la costituzione delle parti,
l'ammissione delle prove e il deposito delle liste dei
testimoni, è cominciato dinanzi al Tribunale di Bari il processo
a carico dell'imprenditore di Noci (Bari) Donato Mottola,
accusato di corruzione per una presunta tangente da 20mila euro
consegnata all'ex dirigente della protezione civile regionale
Antonio Mario Lerario il 22 dicembre 2021, all'interno di un
cesto natalizio con un pezzo di manzo pregiato, in cambio -
ritiene la Procura di Bari - di appalti legati anche
all'emergenza Covid. Per questa vicenda Mottola è stato
arrestato il 26 dicembre 2021 ed è tuttora agli arresti
domiciliari.
Anche Lerario, dopo un periodo di detenzione in carcere, è
attualmente detenuto "ai domiciliari". Il processo con rito
abbreviato nei suoi confronti inizierà il 27 ottobre. A carico
di Mottola ci sono, oltre ai tre interrogatori resi
dall'imputato, alcune intercettazioni telefoniche. Una di
queste, su richiesta del procuratore aggiunto Alessio Coccioli,
sarà ascoltata in aula durante il processo. Si tratta della
conversazione nella quale l'imprenditore diceva di aver
consegnato a Lerario "la manzetta", intendendo un pezzo di carne
particolarmente pregiato, e "la mazzetta", cioè i 20mila euro
ritenuti dagli inquirenti una tangente. Tra i testimoni che la
difesa ha chiesto di citare ci sono alcuni attuali ed ex
dirigenti regionali, tra i quali lo stesso Lerario. Nella
prossima udienza del 10 novembre saranno citati i primi sei
testimoni dell'accusa, i finanzieri che hanno condotto le
indagini. Nel processo è costituita parte civile la Regione
Puglia.
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